lunedì 11 aprile 2011

Bus di espansione

Il termine deriva dal primo modello ad interfaccia ominbus e da lì il termine bus; è apparso nel primo microcomputer commerciale della storia: l’Altair, la cui scheda madre seguiva la filosofia del plug and play, ovvero offrire la possibilità di aggiornare le schede senza dover ricorrere alla saldatrice.

I bus sono gruppi di piste, cavi e conduttori indispensabili per mettere in comunicazione tutti i dispositivi del PC.

Ogni linea ha un compito ben preciso, non tutte trasportano i dati, alcune trasportano diverse tensioni elettriche per l’alimentazione, (+5V -5V +12V) la massa a terra e i segnali di clock e reset; per chiamare l’attenzione della CPU esistono piste che trasportano sei livelli di IRQ (Internet Request) da IRQ2 a IRQ7 – in tutto esistono otto livelli, ma il bus non comprende IRQ0 e IRQ1 – per trasferire rapidamente i dati alla memoria esistono piste di posta prioritaria mediante il canale DMA. (Direct Memory Access) In quest’ottica è importante conoscere il data-path (32 bit o 64 bit) del processore, ovvero la portata dei bit che raccoglie volta per volta, e concetti come DMA e IRQ sono fondamentali per le operazioni di aggiornamento (upgrade) del computer.

Abbiamo già detto in un precedente post che i bus non vanno confusi con le slot da cui prendono il nome, anche se spesso è inevitabile che accada. (cfr. Interfacce e Controllori [Ctrl+F] digitare “bus”) Prima del 1985 i bus dovevano avere lo stesso clock del processore, questo causava problemi facilmente intuibili, in pieno disaccordo con la filosofia del plug and play, la Compaq sarà la prima azienda a disaccoppiare il clock principale da quello del bus.

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